Baseball - Liddi nella storia

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    Liddi, appuntamento con la storia

    Il 23enne azzurro, dopo sei stagioni di gavetta, sta per approdare alla Major League: sarebbe il primo in assoluto. Ecco la sua favola

    La storia è lungo la strada che da Tacoma porta a Los Angeles. O forse a Seattle. La storia sta per essere scritta, lo dicono tutti nello Stato di Washington. In questi giorni, tra poche ore forse, sono sicuri che succederà: il primo giocatore italiano, nato e cresciuto in Italia, debutterà in Major League. Si chiama Alex Liddi. E sul piano simbolico è - per il batti e corri - come l’uomo sulla luna, è l’invenzione di internet, è la Scoperta dell’America. Come significato sociale, prima che sportivo, è più di Bargnani, più di Gallinari. Perché poi magari molti qui da noi non saranno in grado di seguire o valutare le sue performance, e francamente non ne saranno nemmeno così interessanti, ma la valenza dell’evento è chiara a tutti. Perché la Major League è l’America. E’ la letteratura, Hemingway, Whitman, Steinbeck, Roth, De Lillo. E’ il cinema. E’ il sogno americano. Che si avvera per questo ragazzo di Sanremo che ha 23 anni e gioca terza base. E poi questo non è il basket, in cui la nostra scuola non è poi così indietro rispetto a quella degli Stati Uniti. Alex Liddi è il nostro piccolo baseball, tutto, che vede un traguardo alla sua povera lunga marcia
    Il campionato in cui Liddi è impegnato ora, la Pacific Coast League, livello Triplo A, in pratica una serie B, finisce stasera. Lui gioca nei Tacoma Rainiers. Ogni squadra di ogni campionato di Minors, nell’ottica delle franchigie, è affiliata a una di Mlb. Le quali, dal 1° settembre, allargano le loro rose da 25 a 40 giocatori proprio allo scopo di far fare un po’ di esperienza ai ragazzi di Triplo A. Nel suo caso si tratta dei Seattle Mariners. Dove gioca Ichiro Suzuki, l‘uomo che un recente sondaggio in Giappone ha rivelato essere più conosciuto e amato dell’imperatore. Questo è il sesto anno in cui Liddi è sotto contratto con loro. Quando lo ha firmato, nel 2005, non aveva ancora 17 anni. Si è trasferito in America. Ha giocato in Rookie League, il più basso livello delle Minors, a Peoria, Arizona. E poi è rimbalzato da una parte all’altra del Paese: High Desert California, Grand Chute Wisconsin, Jackson Tennessee. A 1000 dollari o poco più al mese, la dura vita del minorleaguer (avete presente il film Bull Durham con Kevin Costner?). Sempre costretto ad affittare appartamenti con 4 o 5 compagni di squadra. Infinite trasferte, spesso in pullman. Con pochi ritorni in Italia, spesso solo per giocare con la nostra Nazionale, come al World Baseball Classic del 2009.
    E poi, l’ultimo inverno, invece della vacanze, il winter ball, come lo chiamano gli americani: il campionato pro' del Venezuela, coi Cardenales de Lara di Barquisimeto. Mai nessun italiano era arrivato nemmeno là. Così come nessuno era mai salito fino al triplo A, l’ultimo gradino prima delle Major. Alex ci è arrivato quest’anno, a Tacoma, il porto di Seattle. Giusto dopo che lo scorso marzo aveva giocato alcune amichevoli di spring training, il pre-campionato, coi Mariners, quelli veri. Battendo due Grand Slam, due fuoricampo da quattro punti.
    A Tacoma in questo 2011 ha segnato due record impressionanti. Ha battuto a casa più di 100 punti, performance che in tutta la storia dei Rainiers era riuscita a un solo altro giocatore (nel 1973 a Craig Kusick, che poi sarebbe passato in Mlb). E ha anche segnato più di 100 punti, per la precisione 119: nessuno ne aveva mai fatti così tanti per i Rainiers. Poi è vero che la sua media non è altissima (258, ovvero 143 battute valide su 554 turni accumulati nelle 137 partite giocate). E soprattutto che troppe volte finisce strike out, cioè eliminato dal lanciatore (168 volte, record di tutta la Pacific Coast League). Però, a soli 23 anni, meno della media dei suoi rivali, è il 5° del campionato per punti battuti a casa. E con 28 è quarto tra i fuoricampisti. Tutti dati che dovrebbero convincere Eric Wedge, il manager dei Mariners, a dargli una chance.
    Geoff Baker, autorità del Seattle Times, ancora stanotte twittava che di certo l’avrà. Di più: Jon Morosi, principale commentatore di baseball di Fox Sports, ha scritto che “La Storia sta per essere scritta”. Sì perché, è vero che sei italiani hanno già giocato in Mlb, ma erano tutti nati qui ed emigrati da bambini (Arcado “Hank” Biasatti che ha giocato anche una partita in Nba, Paul Pieretti, Lou Polli, Giulio Bonetti, “Rugger” Ardizoia, Reno Bertoia). Alex sarebbe il primo italiano nato e cresciuto sui nostri diamanti. Non il primo europeo, visto che ci sono già arrivati 5 olandesi: Remmerswaal, Faneyte, Eenhoorn, VandenHurk e Halman, quest’ultimo proprio compagno di squadra di Alex a Tacoma, ma ha già debuttato a Seattle.
    Da domani quindi si aspetta la telefonata. Fino a mercoledì i Mariners giocano a Los Angeles con gli Angels che peraltro potrebbero far lanciare il 6° olandese, Loek Van Mil (se così fosse cadrebbe un altro record, sarebbe il più alto in 136 anni di Mlb: 216 cm). Quindi, da giovedì, tornano in casa, a Seattle, per 11 giorni, contro Kansas City, New York Yankees e Texas Rangers. Uno di quelli potrebbe diventare storico per il baseball e per tutto lo sport italiano.

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    Liddi ha conquistato l'Mlb
    Due home run in due gare

    Il 23enne di Seattle, primo italiano di sempre nella lega Usa, ha battuto un fuoricampo sia contro Cleveland che con Minnesota. E i Mariners già se lo coccolano

    “Qualcosa che non era mai stato fatto prima”. Con queste parole Hazel Mae, presentatrice della web tv sul sito della Major League Baseball, ha introdotto il servizio di oltre 4 minuti e mezzo interamente dedicato ad Alex Liddi. Ma tutto questo è avvenuto nel pomeriggio americano di lunedì. Prima cioè che il terza base italiano lasciasse tutti di stucco. Prima che battesse due fuoricampo in due partite consecutive: un’impresa straordinaria. Non sono tanti i debuttanti in Mlb che hanno avuto un impatto così forte nelle prime partite. Insomma, come sottolineava quel servizio televisivo, per Alex era già storico anche solo esserci, in Mlb, visto che prima di lui, in 136 anni, non c’era mai arrivato nessun giocatore cresciuto in Italia. Ma ora è molto di più di una questione di esotismo. Ora tutti si sono accorti che Alex Liddi è un grande giocatore, che sarà il futuro dei Seattle Mariners.

    il primo fuoricampo — Cominciamo da lunedì notte, quando i Mariners sono a Cleveland per un recupero contro gli Indians. Alex è nel lineup per la seconda sera di fila. Il giorno prima era stato titolare anche nella terza gara contro i Texas Rangers, dopo che il manager Eric Wedge non lo aveva schierato nelle tre partite contro i New York Yankees. E’ settimo in battuta, bella prova di fiducia, dopo che nelle prime apparizioni era sempre stato nono. Al 2° inning Alex va in battuta con Wily Mo Pena in base. David Huff, lanciatore di Cleveland, prima prova tre veloci di fila. Il quarto lancio è una curva, che Alex spedisce sopra la striscia gialla che sulla recinzione di Cleveland delimita il limite del muro. Sotto è battuta valida, sopra è fuoricampo. Fuoricampo! Il primo per Alex in Mlb. Il primo del primo giocatore cresciuto in Italia ad essere arrivato così in alto. Un momento storico. Poi nell’inning successivo l’azzurro ha battuto un’altra valida. Quindi è finita 12-6 per Seattle, con chiusura anticipata per pioggia al 7° inning (dopo il 5° la partita viene in ogni caso omologata).

    nuova impresa — E siamo a ieri notte, altra città, Minneapolis, altra partita, coi Minnesota Twins. Alex è ancora in formazione, ottavo in battuta. Sesto inning, nei due precedenti turni in battuta Liddi non ha ottenuto valide (uno strike out e una battuta al volo dal seconda base). Il punteggio è 4-2 per i Twins. Quando il 23enne sanremese va nel box c’è un out con Miguel Olivo in seconda. Il 7° lancio del pitcher Hendriks, Alex lo spara in tribuna. “Due fuoricampo in altrettante partite”, urla il commentatore. Per un esordiente è una prova straordinaria. Finisce 5-4 per Seattle. Il fuoricampo di Liddi è stato decisivo.

    record — Già così Liddi eguaglia il record di fuoricampo in Mlb per un giocatore nato in Europa. Anche il suo compagno olandese dei Seattle Mariners, Greg Halman (la cui sorella Noemi, curiosamente, ha giocato nella A-1 italiana di basket, a Parma), ne ha due. Negli anni precedenti Eenhoorn ne fece uno, nessuno Faneyte. I rimanenti 2 europei (Remmerswaal e Van den Hurk) sono lanciatori. L’unico rammarico di Alex è che mentre i suoi genitori avevano assistito dal vivo a tutte le sue partite a Los Angeles e in casa al Safeco Field di Seattle, proprio lunedì sono rientrati in Italia. Perdendosi entrambi i suoi fuoricampo.


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    Una madrina per Liddi

    Finita la stagione in Major League, anche quest’anno Alex Liddi giocherà in Venezuela. In questi giorni torna a Sanremo, dove si fermerà solo una settimana. Quindi andrà a Barquisimeto, dove, come già nella scorsa stagione, sarà con i Cardenales de Lara.

    Solo che laggiù in questi giorni hanno un problema: devono scegliere la madrina per la stagione.
    L'imbarazzo è tra Maria, Gloriannys, Naivet, Betzavet, Robergi, Carlina, Michell, Eliana, Beatriz, Kathy, Adrianny e Oriana. La scelta sul sito dei Cardenales www.cardenalesdelara.com/stories/306

    Peccato però non vederlo in nazionale al mondiale che si sta svolgnedo a Panama

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    Liddi conquista i Mariners
    Nel roster per l'Opening Day

    Il 23enne comincerà la stagione 2012 nella rosa di Seattle per la trasferta a Tokyo dove l'Mlb aprirà i battenti il 28 e 29 marzo. L'italiano si è guadagnato il posto battendo 15/35 nello spring training e giocando anche in prima base

    Giornalisti di Seattle e non, bloggers, sedicenti esperti vari dicevano che probabilmente l’italiano avrebbe cominciato la stagione a Tacoma, in AAA. Che sarebbe stato il caso di fargli fare ancora un po’ di esperienza nelle Minors, seppure al livello più alto, quello immediatamente sotto la Mlb. E invece Alex Liddi, come in ognuna delle sei stagioni in cui è già stato negli Usa, ha stupito tutti e fatto più di quel che gli pronosticavano. Ha superato i tagli e battuto la concorrenza. E adesso è certo: è nel roster dei Seattle Mariners per l'Opening Day della Major League.


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